lunedì 14 febbraio 2011

Addio o del migliore.



(ANSA)-SAN PAOLO, 14 FEB- Ronaldo ha annunciato il ritiro dal calcio giocato durante una conferenza stampa a San Paolo, nella sede del Corinthians. ''Come potete immaginare - ha detto il Fenomeno - oggi sono qui per dirvi che chiudo la mia carriera di calciatore professionista. E' stata bellissima, meravigliosa ed emozionante, con molte sconfitte ed altrettante vittorie. Non ricordo di essermi fatto un solo nemico''. Ronaldo, 34 anni, ha anticipato il suo ritiro a causa dei dolori conseguenti ai tanti infortuni subiti.


Addio, tu non sai quanto ti ho amato. 

sabato 12 febbraio 2011

Mai Dire Tristezza o del denaro e come questo rovini tutto.

Sapete chi sono questi tre signori qui sopra?
Si chiamano, da sinistra a destra, Marco Santin, Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci.
Non vi dicono ancora nulla?
Se vi dico che nel 1985 questi tre fecero il salto dalla radio alla tv con lo pseudonimo di Gialappa's Band?
Suonano familiari ora, vero?

Ecco, io ADORAVO la Gialappa's band. Ero un bambino di dieci anni e con mio fratello, più grande di me, mi spanciavo coi giapponesi matti di Mai dire Banzai, e poi mi appassionavo alle telenovelas piemontesi con Mai Dire Tv, e associavo da allora che il calcio è tifo ma più che altro divertimento con Mai Dire Gol.
Era l'epoca in cui la tv era governata da persone dietro un microfono, e non davanti alle telecamere: Boncompagni telecomandava le adolescenti a Non è la Rai e la Gialappa prendeva comici e conduttori di ogni estrazione, li sdoganava e li lanciava nell'Olimpo televisivo.
E io crescevo videoregistrando Mai Dire Gol, mandando a memoria i tormentoni di Francesco Paolantoni, Bebo Storti, Teo Teocoli,Antonio Albanese, Aldo Giovanni e Giacomo, Daniele Luttazzi, ricopiandomi le battute più belle su pezzi di carta e conservandoli nel portafoglio.

Cosa mi piaceva? Oh, prima di tutto c'era il calcio. Poi c'era una comicità per me straordinariamente nuova, che prima ridevo con l'avanspettacolo del Bagaglino, le barzellette di la Sai l'Ultima, qualche sketch di Buona Domenica. La Gialappa per me era nuova, forte, dinamica, la loro capacità di essere contemporaneamente disincantati eppure ammaliati mi conquistò (ahimé, intanto mi perdevo dei diamanti di trasmissioni come Tunnel, ma ero giovane e inesperto...).
Intanto la comicità cresceva, nella TV. Zelig era una trasmissione one-shot (una sola puntata, trasmessa a mezzanotte, condotta da un misconosciuto, ho ancora il VHS), ma poi crebbe il filone, si sovrapponevano trasmissioni su trasmissioni, e intanto loro, i Gialappi, nel bene o nel male, continuavano ad avere la zampata del leone, cercarono di sperimentare per ergersi dalla massa (Mai Dire Maik), poi tutto finì nel 2000.


Venne lui, e rovinò tutto.
E quando dico tutto, intendo tutto: Tv, società, politica.
Ma soprattutto, mi ha rovinato i Gialappi.
Ok, lo ammetto, le prime due edizioni le ho seguite anche io, appassionato, e me ne vergogno come un ladro ancora oggi.
Ma torniamo al punto. I Gialappi decisero di iniziare a commentare, a modo loro, questa trasmissione del cazzo. Sembravano tornati agli albori, avevano tra le mani personaggi paragonabili a dei giapponesi che si buttavano nel fango a combattere contro un Godzilla di gommapiuma, o un Mago Gabriel che ipnotizzava un cespuglio.
Quindi, gioia e giubilio all'inizio.
All'inizio.
Poi la risata si è fatta sempre più tirata. Sempre più mmmh, dura da digerire.
Ahah, l'idiota palestrato ha detto che Virgilio era il fratello di Dante e la Gialappa ha detto "Ignorante".
Ahah, la bellona stramba sta facendo la scenata isterica perchè Tizio le ha detto che ha due occhi e la Gialappa ci fa rileggere la sua tirata sottolineandone le parti più sgrammaticate o insensate.
Ahah!
Ah!
Ah.


Ok, uno dice fanculo mai dire grande fratello, ma almeno mi godo ancora mai dire gol, anche se senza calcio...
No anche lì, iniziamo coi comici che imitano gli idioti del grande fratello. E pure lì facciamo vedere le idiozie e le commentiamo.
MA VAFFANCULO VA.
NON FA PIU' RIDERE, STATE DIVENTANDO LA CARICATURA DI VOI STESSI (gli direi se li avessi dal vivo). E tutto questo per che cosa? Avessi capito se aveste barattato la vostra dignità in queste porcate per poi divertici (e divertirvi, non oso pensare che vi piaccia fare quello che fate ora) con programmi davvero nuovi.
No.
Avete dato via il culo e basta, per rimanere i santoni della comicità Mediaset, ligi ai doveri dello share. Puah.
La Gialappa del 1989, programmi come Mai Dire Grande Fratello, li avrebbe mostrati tra l'ennesima cretinata del Mago Gabriel e la manche di camminata su trave sotto il bombardamento di cocomeri, pisciandoci sopra l'acido dei loro commenti.
Vergognatevi, avete superato ogni limite.


Dimenticavo, per quando fondo sia il fondo che si tocca, si può SEMPRE scavare.

venerdì 11 febbraio 2011

Ehm... o della inverosimilità.

Chi alle bugie, con le bugie fa scudo, copre con sottil rete un corpo ignudo.

 "Non era una minorenne, era... la nipote di Mubarak!" (S. Berlusconi)


"Non ci stavo facendo sesso, era... uno scambio interculturale!" (P. Marrazzo)



"Non ho fatto uccidere Matteotti, ho solo... testato la sua resistenza ai colpi!" (B. Mussolini)


"Non li ho mandati al confino in Siberia, li ho... mandati in settimana bianca!" (Stalin)


"Non ho attaccato l'America l'11/9, ho... aggiornato il valore catastale del quartiere delle Twin Towers!" (O. Bin Laden)

 "Non ho stuprato il chierichetto, ho... catechizzato il suo ano col mio pene!" (Un Prete)

 "Non ho ucciso Meredith, ho... sbagliato a tradurre le sue urla: lei diceva 'No, mi ammazzi!' e io ho capito 'Si, continua". Ehi, l'italiano è una lingua difficile! " (A. Knox)


"Non ti ho tradito. Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio! " (J. Blues)




mercoledì 9 febbraio 2011

Resistere! o della Incompetenza del Marketing

Stamattina ho scritto un articolo grottesco sulla morte di Silvio Berlusconi, poi nel pomeriggio ho aperto repubblica.it e ho visto le foto dei berluschini che protestavano contro la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Milano per i reati ascritti all'Uomo di Arcore (nello specifico, concussione e sfruttamento della prostituzione minorile).
Si sa che il PDL è una meravigliosa macchina pubblicitaria, con alle spalle i migliori esperti in comunicazione raccattabili nel panorama italiano, e sono loro i ghost writer che dettano gli slogan politici del partito.
Ma stavolta hanno toppato.


"L'ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque"
"Giustizia non esiste là dove non vi è libertà" 
Sono messaggi deboli, e dal punto di vista sloganistico (vuoi mettere "L'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia"?) e dal punto di vista del senso.
Entrambi partono da un concetto giusnaturalistico di giustizia, inteso non come rispetto delle regole prestabilite di un ordinamento sociale, ma come comune sentire che discende dal livello socio-economico-culturale di una società in un preciso contesto storico.
Una delle critiche maggiori al giusnaturalismo era che dalle sue premesse si giustificavano molte atrocità: le torture inquisitorie erano "giuste" perchè tali ritenute nell'ambito sociale e culturale in cui avvenivano, la lapidazione e l'infibulazione sono "giuste" perchè tali sono sentite nell'ambito socio-religioso della cultura musulmana.
Quindi i berluschini nel primo messaggio ritengono che l'agire della Procura sia "ingiusto", nonostante sia conforme alle regole prestabilite dall'ordinamento italiano, perchè per il loro comune sentire nel comportamento del loro Vate non vi è illegittimità, anzi: sono gli "altri" ad agire in maniera fuorilegge per punire un innocente.
Ma è il secondo messaggio che tocca le vette più alte: giustizia vuol dire libertà.

E' bello sapere che in Italia esistono persone per cui la giustizia inizia lì dove finisce la mia libertà: da stupido, stupido cittadino, ho sempre pensato che anche nell'ambito della mia libertà avessi dei vincoli, e solo oggi scopro che non è vero.
Domenica mattina, non appena il cane dei vicini, puntuale come una sveglia, alle otto si mette a giocare con una bottiglia di plastica vuota, svegliandomi, in forza di tale assunto (non c'è giustizia senza libertà) aprirò la finestra e gli sparerò, ammazzandolo. Quale paese può dirsi democratico se non permette ai propri cittadini di dormire liberamente un pò più a lungo la domenica mattina? 

Addio Silvio! o della morte di Silvio Berlusconi


SILVIO BERLUSCONI E' MORTO
Un tragico incidente porta via l'italiano più discusso degli ultimi venti anni.

   Silvio Berlusconi (1936-2011) è andato via. Preso dal gelido destino, che aspetta tutti noi, in una tiepida notte di maggio, il magnate e politico italiano ante litteram è voluto restare il protagonista assoluto, nella morte come nella vita.
Nessuno poteva immaginare che l'elegante cena organizzata per festeggiare il trionfo (schiacciante 73-1 nei confronti del ticket PD - SEL - IDV - Terzo Polo) alle amministrative della neonata creatura politica "Forza Silvio!", sarebbe passata così velocemente dai brindisi alle lacrime.
Un attimo prima il neoeletto sindaco di Napoli, Noemi Letizia, era salita sul palco per ringraziare il suo Vate (o "papi", come teneramente lo chiamava), e doveva ancora raffreddarsi il palo attorno a cui si era strusciata la prima cittadina partenopea, che la tragedia aveva iniziato a manifestarsi.
Il nuovo sindaco di Napoli Noemi Letizia

I primi soccorsi giunti sul posto hanno potuto fare ben poco, se non constatare il decesso del settantaquattrenne più discusso d'Italia. Le prime ricostruzioni parlano di un tragico incidente, causato dall'ingestione dello speciale manicaretto creato dallo chef d'eccezione della serata, Lele Mora.
"Non volevo, non sapevo!" dichiarerà un disperato Mora più tardi, "Non potevo neanche lontanamente immaginare che i miei involtini di Viagra e prosciutto San Daniele si potessero combinare insieme, rendendo le fette del salume rigide e acuminate come lame e squarciando lo stomaco del Premier!".
"E' stato eroico fino alla fine", queste le parole del Ministro Degli Esteri Karima Ruby El Mahroug. "Mentre il prosciutto lo stravolgeva dall'interno, continuava a rassicurarmi, a invitarmi a seguire le orme di mio zio Ahmadinejad, a rilanciare il prestigio dell'Italia nel mondo. Ho capito poi che tutto era finito quando la mano con cui mi stringeva la tetta si è rilassata."
 Il Premier con la nota più lieta del rimpasto di governo avvenuto a Marzo: il Ministro degli Esteri
Karima Ruby El Mahroug, nipote del presidente iraniano Mahamud Ahmadinejad

E' toccato alla compagna del Primo Ministro, il vicepresidente del Consiglio Nicole Minetti, compiere l'ultimo, caritatevole gesto sulla salma ancora calda di Berlusconi. Con immensa commozione ma con la professionalità di una laureata con 110 e lode, ha posto una mano sugli occhi del Premier, chiudendoglieli, mentre con l'altra gli ha abbassato la zip dei pantaloni e ha lasciato uscire l'aria dall'impianto a pompa del pene. Grande è stato lo strazio degli astanti ad osservare il fallo di Silvio che pian piano si abbatteva, come sottofondo musicale un sibilo come quando si buca una camera d'aria.
La vicepresidente del Consiglio nonchè consorte di Silvio Berlusconi, Nicole Minetti

"E' stato in quel momento che a Mara son crollati i nervi", riferisce un ospite. "Ha iniziato a urlare, a contorcersi, gridava 'Silvio Silvio Noooo'. Inutilmente la Gelmini e la Brambilla tentavano di sorreggerla, ma nude e unte d'olio com'erano hanno potuto fare ben poco. E' per questo che lo dicevo sempre a Silvio, di tenere un pacco di farina a portata di mano. Non sai mai quando in un meeting politico magari ti stai scopando a pecora una tutta oliata e il suo culo continua a sfuggirti dalle mani. In quel caso -tac!- una spolverata di farina e il gioco è fatto. Non ha mai voluto ascoltarmi."
Dicevamo di una Mara Carfagna disperata, che in un impeto si è gettata sul corpo esanime di Berlusconi tentando di rianimarlo, ma a nulla sono valsi i tentativi del Ministro della Difesa: il cazzo del premier era definitivamente morto.

Il Ministro della Difesa Mara Carfagna un attimo prima di gettarsi sul corpo di Berlusconi

E' così che se n'è andato Silvio Berlusconi. Professionale sino all'ultimo istante, circondato dalle più validi menti del panorama italico, lasciando sgomento un paese e in rosso vari conti correnti.
Non più parlamentari in attesa che il loro voto venisse ricompensato con un mutuo, non più genitori felici di lanciare le proprie figliolette nelle mani di un vecchio munito di cazzo a pompa, non più fan pronti a perdonare e seguire il capo anche se si fosse fatto trovare con un coltello insanguinato in mano e i resti di una scolaresca barbaramente trucidata nel congelatore. L'Italia da ieri sera è rimasta sola col suo bagaglio emotivo, con la sua nuova moralità, con quel vuoto così immenso che solo un omino di un metro e sessanta poteva colmare. 
Addio Presidente, con te se ne parte la primavera.

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ANSA: Napolitano conferisce l'incarico di presiedere l'esecutivo d'emergenza a Fabrizio Corona.
Il governo post-Berlusconi sarà guidato da una personalità di eguale spessore: il sottosegretario del Ministero dell'Istruzione Fabrizio Corona.
Il nuovo Presidente del Consiglio italiano, l'ex-sottosegretario Fabrizio Corona
 

 

lunedì 7 febbraio 2011

Inter - Roma 5-3 o Dell'urlare "BANZAI!" ad ogni azione offensiva

Sii giunco. Fai del piegarti la tua forza. E quando più forte sarà la tempesta, maggiore sarà la tua forza. Però renditi conto che davanti non avrai sempre Cassetti e De Rossi, eh.

Diciamo che non me l'aspettavo, ecco. Come ero SICURO che sul 4-1 avremmo iniziato la fiera delle minchiate, all'inizio ero SICURO che non avremmo portato il bottino pieno a casa.
Sarà che ero abituato ad una Roma corsara a Milano, sarà che mi ero abituato a un Julio Cesar che quando vede giallorosso inizia ad essere pervaso dalla sindrome di Castellazzi, sarà che mancava Totti, sarà la nostalgia, ma una partita così easy non me l'aspettavo.
Oh certo, Julio ha fatto due miracoli grossi, ma alla fin fine è stato relativamente semplice. E soprattutto, quando alzavamo minimamente il ritmo lo sentivi nell'aria, che un pallino lo avremmo piazzato.
L'Inter di Cambiasso (è lui l'allenatore, su) si scopre zemaniana, ma senza i meravigliosi movimenti senza palla corali che hanno reso celebre Zemanlandia: noi si attacca, col colpo del singolo, con la manovra avvolgente, con le corse di 40 metri di Maicon, col pressing al limite dell'area avversaria, bam! bam! bam! e subiamo dietro, dio come subiamo!, ma intanto attacchiamo, e segnamo.
Liedholm diceva "Finchè la palla l'abbiamo noi, gli altri non possono segnare."
Zeman dice "Per vincere basta fare un gol più dell'avversario."
Liedholm mi è sempre stato sul cazzo.

E intanto continua la striscia vincente di Yuto Nagatomo: da quando c'è lui, l'Inter viaggia ad una media di 3 punti a gara. E' bello svegliarsi la mattina e rendersi conto di essere Nagatomo-dipendenti.
 

venerdì 4 febbraio 2011

Bari - Inter 0-3, o del kappaò tecnico


ROSSI: Scusa sai mica l'ora?
CHIVU: Non ho su gli occhiali, vedi direttamente tu.


E' un gesto da idioti, e nonostante il tizio di RAI Internazionale che ieri si sbrodolava a dire che Chivu è un giocatore corretto, non è nuovo per il terzino romeno. 
Il bello è che se questo gesto lo avesse fatto -che so- a novembre, sarei stato felice, perchè stava giocando una merda, Invece adesso aveva preso il ritmo, e se non era una fucina di cross e inserimenti come Maicon, almeno difendeva decentemente.
E ora si salta Roma, Juve e Fiorentina.
Ah, ma col suo ultimo briciolo di dignità ha chiesto scusa. Il che è apprezzabile, non è come qualcuno che prima insegue per mezzo campo uno per rompergli una gamba e poi alle interviste dice Aò m'ha detto romano de mmerda*.
Insomma 3 punti belli pesanti, conditi dalla cazzata di Cristal Chivu, dalla incompetenza di Leonardo (Pazzini + Milito + Eto'o = MALE), e dalla sempre maggiore sicurezza del gaio Ranocchia.

E domenica, NAGATOMO! UH-YAHHH!!



*Non si tratta della solita, sterile polemica verso Totti: è solo un messaggio subliminale pro-Vodafone.

giovedì 3 febbraio 2011

Del perchè uno crea un blog


Un blog.
Scriverci, in un blog.
Ne seguo parecchi, di blog. Cinema, sport, attualità, videogiochi, fumetti.
E ho sempre covato lo sghiribizzo di crearlo, un blog.
Scrivere mi piace, ci puoi giocare con le parole, spesso scrivendo raggiungi angoli nascosti che con la parola, quella che ti esce dalla bocca, magari non avresti pensato di essere in grado di raggiungere.
E poi iniziare a scrivere in un blog, sommato alla mia scarsa prestanza fisica, al mio carattere introverso, al mio particolare parco di interessi, mi farà acquisire la matematica certezza di non scopare nel breve periodo.
Certo poi è bello leggere i blog e vedere che crea discussione, nei commenti. Per ora questo post lo leggerò io, e basta. Come inizio non c'è male, e poi potrei anche offendermi, a non leggere quello che scrivo.
Quindi per adesso sarà un meraviglioso diario segreto posto nel luogo più aperto al pubblico che possa esistere.
Ma mi conosco, se non lo lascerò morire nella culla, pian piano aggiungerò commenti alle cose più disparate, e poi comincerò a dire in giro "Ehi leggi!", o in maniera ancora più subdola lo linkerò nei social network, così la gente ci acchiappa e mi leggerà e io gongolerò.
Cazzo avrò da gongolare, magari chi legge pensa guarda st'idiota, e leggendo che credo che la gente leggendomi mi darà dell'idiota passerò anche da paraculo.
Frega un cazzo. Leggete il sottotitolo. Alla fin fine, sono fili che mi attraversano la mente. Li sparo solo un attimo fuori. Non vi chiedo di appenderci i vostri panni.

Ah già. Sono a pagina 50 della tesi, stasera la mia Inter gioca a Bari, la Commissione Bicamerale ha appena bocciato il federalismo, e dagospia scrive che in giro ci sono foto di Berlusconi che mette le mani in mezzo alle gambe della Minetti. Tutto tranquillo, insomma.

Tu che scrivi, continua a leggermi eh, non è che mi abbandoni dopo il primo post.

Prove d'Orchestra

(Suono di violini, lieve arpeggio di tromba)

(Quattro colpi di bacchetta su un leggio, silenzio)

Si inizia.